Il portabottiglie

Quando ero bambino , abitavo al confine tra la Normandia e l’Ile de France,  mi considero quindi un normanno emigrato in Turenna.

Mio nonno materno faceva il sidro con le mele che noi raccoglievamo ogni anno nel suo campo. Nelle cantina della sua casa c’era un portabottiglie (questo oggetto si chiama anche «sechoir a’ boutteille» « ascigatore di bottiglie » o « hérisson », porcospino, a causa delle sue punte). Questo oggetto, che era uno degli elementi del rito annuale, attirava la mia attenzione.

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Alain Gobenceaux- Il portabottiglie di mio nonno.

Se non avessi eseguito i miei studi artistici , il « porcospino » sarebbe di certo rimasto nella cantina abbandonato o lasciato in dono ai proprietari che sono venuti dopo i miei nonni. Ma quando noi, agli inizi degli anni 90 del secolo scorso , siamo venuti in Turenna, il famoso portabottiglie ci seguì ed ora trova posto nel mio atelier. E perche’ questo?

 

Alain Gobenceaux .Il portabottiglie di mio nonno visto da sopra.

Alain Gobenceaux .Il portabottiglie di mio nonno visto da sopra.

Forse non conoscete l’artista francese Marcel Duchamp (1887-1968) , nato anche lui in Normandia. Credo che, come è accaduto a me, il portabottiglie abbia attirato la sua attenzione durante la sua giovinezza a tal punto che nel 1914 , alla vigilia della grande guerra , ne acquistò uno tutto nuovo al BHV, (Bazar de d’Hôtel de Ville, il grande magazzino generale del municipio parigino ). Lo appese, mentre proiettava la sua ombra, lo appoggiò su un basamento e, senza modificarlo , lo trasformò  – colpo di bacchetta magica –  in opera d’arte. “Qualunque cosa faccia un artista è sempre Arte” , sembra dirci Marcel che è senza dubbio uno degli artisti piu’ importanti del XX secolo.

Marcel Duchamp.Portabottiglie , 1914-1964.Readymade , ferro galvanizzato.Centro Pompidou.Paris.Pompidou, Paris.

Marcel Duchamp.Portabottiglie , 1914-1964.Readymade , ferro galvanizzato.Centro Pompidou.Paris.Pompidou, Paris.

Il suo portabottiglie è catalogato come opera d’Arte e Marcel, riformato dall’esercito, partì per New York. Ed ebbe ragione perché da noi ci sarebbero stati  momenti cruenti! Nel frattempo , mio nonno partì per la guerra.

Anche io ho trasformato in opera d’Arte il mio portabottiglie normanno venuto dal paese del cidro al paese del vino!! Lo chiamo “il portabottiglie di mio nonno”. Non e’ proprio nuovo, è stato molto utilizzato e mi piace precisare che Marcel Duchamp non è mio nonno, per far notare bene la differenza tra due gesti artistici.

Uno oggetto scelto a caso , come diceva Marcel – ma ne dubito- e l’altro, quello di moi nonno, oggetto usato scelto per fare l’occhiolino a tutta l’Arte del XX secolo.

 

Alain Gobenceaux

Febbraio 2015

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