articolo di Carla Aramini
Pare che l’antesignana della minestra di pane risalga all’alto medioevo quando nei castelli i signori usavano mangiare appoggiando i pezzi di carne (prevalentemente di cinghiale o cacciagione) appoggiandoli su pezzi di focacce spesse e non lievitate (“mense”) che avevano funzione di piatti. Alla fine del banchetto, i servi passavano,raccoglievano i pezzi delle “mense” ben inzuppati dei vari sughi e li mettevano in un calderone, con le poche verdure disponibili, ponendolo sul fuoco e facendolo sobbollire per tutta la notte: il giorno dopo la zuppa era pronta.
Certo e’ che qualunque sia l’origine si tratta di un piatto povero.
I nostri contadini usavano fare il pane in casa anche in forme di due chili che doveva servire per più giorni, alla fine il pane era diventato duro, ma i n tempi nei quali il consumismo non era in voga non si buttava via niente per cui questo pane veniva cucinato con tutte le verdure che si potevano trovare solitamente negli orti. Poiché ne veniva una quantità abbondante che avanzava per i giorni successivi si usava riscaldarla e nasceva cosi’ l’ottima “ribollita”
Ecco la ricetta dei miei nonni
Ingredienti
Pane toscano possibilmente cotto a legna e raffermo – carote - cavolo verza - bietola - cavolo nero (che abbia preso il ghiaccio) – cipolla - sedano e prezzemolo - fagioli cannellini cotti con la loro “broda” (liquido di cottura) – pomodoro - pepolino - patate – olio di oliva extra vergine
Preparazione
In una casseruola porre un battuto di cipolla sedano prezzemolo con l’olio e far appassire bene. Aggiungere le patate, le carote a rondelle, la bietola, il cavolo verza ed il cavolo nero. Unire i fagioli gia’ cotti con la loro broda e in parte passati, i pomodori , o passata di pomodoro, ed infine un mazzetto di pepolino (che verrà tolto). Lasciar cuocere a lungo. Quando il tutto sarà ben cotto abbrustolire le fette di pane e, in una casseruola, mettere un po’ della zuppa calda sul fondo, sopra porre le fette e ancora zuppa e cosi’ via a strati. Lasciar rinvenire fino a che non sia ben inzuppata e servire possibilmente in recipienti di “coccio (terracotta). Il giorno successivo mettere l’olio di oliva in un tegame, quando e’ caldo unire la minestra di pane avanzata, avendo cura di mescolarla bene, ma se fa una leggera crosticina in fondo al tegame e’ anche migliore!! Servire aggiungendo un filo di olio a crudo. ed ecco la “ribollita” Buon appetito….
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